Una delle principali novità introdotte dalla legge di bilancio che ha ottenuto l’ok del Consiglio dei Ministri è rappresentata dal taglio del canone Rai, che scenderà dagli attuali 90 euro annui a 70 euro. Lo ha chiarito il Mef con una nota dopo che in conferenza stampa erano arrivate indicazioni contrastanti dai membri del governo.
“Per quanto riguarda il canone c’è una riduzione da 20 a 15 euro, sostanzialmente un quarto del canone non viene più pagato in bolletta”, aveva dichiarato il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti parlando con i giornalisti, e generando una certa confusione. A quel punto è intervenuto Matteo Salvini, per chiarire che l’importo del canone in bolletta passerà da 90 a 70 euro. Giorgetti ha nuovamente spiegato la situazione, dicendo: “Io per supportare di più la cosa guardo la bolletta, vedo quello che c’è scritto, non penso a quello che pago tutto l’anno e allora ho sbagliato a spiegare”.
Si tratta dunque di una nuova riduzione dopo il taglio del 2017. Una decisione che evidentemente non farà felici i vertici Rai, i quali avevano chiesto al governo sia di conservare il canone in bolletta, ma anche di integrarlo con i 110 milioni che oggi vengono girati a un fondo per il pluralismo informativo. Contrariamente a quanto avrebbe inizialmente voluto Salvini, il canone resta dunque in bolletta. Per la Rai le mancate risorse incassate a causa del taglio, arriveranno comunque attingendo altrove. In particolare Salvini ha parlato in altre occasioni di “fiscalità generale”.