È uscito il nuovo numero del settimanale The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 8 settembre, in tutte le edicole, propone ogni settimana inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere in Italia, storie inedite e reportage dal mondo, e grande spazio alla cultura con alcuni tra i più importanti intellettuali italiani.
La nostra cover story è dedicata alla “resa dei conti” tra Vladimir Putin i suoi oppositori. La scomparsa di Prigozhin rafforza il Cremlino. E chiarisce che l’alternativa può essere anche peggiore dell’attuale regime. Ma le buone notizie per Mosca non finiscono qui. L’allargamento dei Brics, le divisioni in Ucraina e l’ascesa di Trump mettono in difficoltà gli Usa.
E ancora, un approfondimento sulla storia della Wagner. Ha combattuto per il Cremlino in Ucraina, Siria e Africa. Guadagnando miliardi. Ma poi si è ribellato. Prima marciando su Mosca. E poi inchinandosi a Putin. Due mesi dopo però è stato ucciso. Ecco cosa c’è dietro la faida che ha portato alla morte di Yevgeny Prigozhin.
La docente della Luiss, Carolina de Stefano, invece, in un’intervista a TPI spiega perché dovremmo chiamare Putin “il padrino”: “La vicenda Prigozhin cambia la natura del regime. Ormai al Cremlino vige un sistema pseudo-mafioso. In cui lo Zar agisce solo sulla base dei propri umori. Totalmente al di fuori delle regole istituzionali. Ma così la Russia rischia una deriva anarchica”.
Gaffe a ripetizione. Conflitti d’interesse. Distorsioni della storia e della realtà. Inchieste giudiziarie. Da Lollobrigida a Santanchè ecco tutti i disastri di ministri inadeguati alla carica che ricoprono. Ecco perché questo è il governo dei peggiori.
Migrazioni di massa. Guerre. Conflitti per l’acqua. Entro il 2050 oltre 200 milioni di persone rischiano di dover emigrare a causa dei disastri ambientali. Ma manca ancora una tutela internazionale per chi fugge da queste catastrofi. Ormai sempre più frequenti. Benvenuti nel Nuovo disordine climatico.
Inoltre, un fact checking sulla trattativa Stato-Mafia e sulla teoria dei negazionisti. L’ultimo verdetto della Cassazione non esclude affatto che uomini delle istituzioni si rivolsero a Cosa Nostra nel tentativo di fermare la stagione delle stragi. Al contrario conferma quanto accertato da altre precedenti sentenze definitive. Punto per punto, ecco cosa non torna nelle versioni dei media mainstream che tentano di negare (inutilmente) i fatti.
Il rione Sanità era uno dei più malfamati della città. Oggi grazie a una piccola Onlus ha cambiato volto. I bambini fanno doposcuola in uno stabile confiscato alla camorra. E sui balconi si tengono spettacoli teatrali. Così il quartiere ha ricominciato a vivere.
Infine, un reportage esclusivo sull’Ecuador. Controllano carceri e narcotraffico. E uccidono impunemente. Ultima vittima un candidato presidente. Le “pandillas” seguono l’esempio di Raffaele Cutolo. Così, per battere le gang, lo Stato emula l’anti-mafia nostrana.
Questo e molto altro nel nuovo numero del settimanale The Post Internazionale in edicola da domani e disponibile già da ora nella versione digitale.
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