È uscito il nuovo numero del settimanale The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 10 novembre, in tutte le edicole, propone ogni settimana inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere in Italia, storie inedite e reportage dal mondo, e grande spazio alla cultura con alcuni tra i più importanti intellettuali italiani.
Una guerra che non dà cenni di tregua. E che ha già fatto migliaia di morti. In una regione in subbuglio dove la sfida Usa-Cina-Russia rischia di allargare il conflitto. Mentre la diplomazia arranca, i tanti interessi in campo sono il vero ostacolo alla pace. La nostra cover story è dedicata al grande gioco del Medio Oriente.
In un approfondimento cerchiamo di capire qual è l’ostacolo alla pace. L’influenza dell’Iran. L’incognita turca. Il futuro della striscia di Gaza. E i rigurgiti antisemiti in Occidente. La guerra tra Israele e Hamas ha già provocato migliaia di morti. Ma la diplomazia arranca e la sfida globale Usa-Cina-Russia non fa che alimentare le ostilità.
Nel 2006 Hamas sconfisse Fatah. Israele e l’Occidente non riconobbero i risultati. E scoppiò la guerra civile palestinese. Da allora non si è più votato. La striscia è sotto assedio. E il gruppo terroristico è al potere. Ma ora Tel Aviv vuole farla pagare a tutti gli abitanti. Ripercorriamo l’elezione che cambiò Gaza per sempre.
E ancora, un reportage da Ramallah dove i palestinesi scendono in piazza contro il loro presidente Abu Mazen. Accusato di essere troppo morbido con Israele. L’Anp reprime le manifestazioni con la forza. E intanto cresce il fronte pro-Hamas.
Visualizzazioni in calo. Profili sospesi. Pagine oscurate. Dall’inizio dei raid israeliani, i post e le storie su Gaza pubblicati via Instagram e Facebook sono sempre meno visibili. Per il colosso di Zuckerberg è un bug. Ma per i palestinesi è un mezzo di disinformazione. Così Meta censura il massacro.
E ancora, la scoperta nel 1998 di un reparto confino nell’Ilva di Taranto portò alla condanna del patron Emilio Riva e di altri 10 dirigenti. Oggi quella storia è diventata un film. TPI ne ha ripercorso le tappe con la psichiatra Marisa Lieti che per prima portò alla luce la vicenda.
Il problema della mobilità e della dipendenza dall’auto privata a Roma è strutturale. Per superarlo servono nuovi percorsi urbani pedonali, ciclabili e ferroviari. Ma anche valorizzare le linee di trasporto pubblico attuali.
Questo e molto altro nel nuovo numero del settimanale The Post Internazionale in edicola da domani e disponibile già da ora nella versione digitale.
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